Tra Umbria e Toscana: un viaggio enoantropologico

Direzione Montalcino il paese del Brunello.

Per definirsi tale il Brunello è prodotto solo ed unicamente a Montalcino, con uva 100% Sangiovese ed una fermentazione in botte di 24 mesi. Si distingue dal Rosso di Montalcino. L’80% della produzione viene esportata all’estero.

Il vino ha una storia e una vita propria. I fattori che incidono su di esso sono moltissimi... Dal clima, al terreno, alla vita stessa del vitigno. È così affascinante scoprire tutti i dettagli che si nascondono dietro un buon bicchiere di vino che sarebbe quasi impossibile elencarli tutti. È così che iniziano le nostre vacanze enoantropologiche: tra vino e persone, natura e uomo, palato e lingua.

Montalcino abbiamo conosciuto Nino, proprietario di una rosticceria in centro. È stato per molti anni direttore artistico di Teatro, ci ha raccontato molto della sua vita passata quanto di quella presente e ci ha insegnato questo: “Con calma e per favore.” A Nino piace svegliarsi molto presto la mattina, guardare l’alba, raccogliere i lamponi, fare colazione con calma e recarsi al lavoro. Ama i galli, la fotografia ed ovviamente il Teatro, il luogo in cui è cresciuto. Come nel vino, anche nel Teatro si nascondono dettagli inimmaginabili e Nino ha voluto raccontarcene qualcuno... Come quella volta in cui dovette concordare insieme ad il sindaco quanti chiodi esatti avrebbe utilizzato per il montaggio della scenografia. Il Teatro era una mini riproduzione del Teatro La Scala e certo è che non si poteva mica rovinare il palco in parquet. Ci ha raccontato anche di “Gomma” e di “Gommino” i camionisti padre e figlio e delle loro colazioni a base di Cognac. Nino è felice. Pare abbia trovato il suo equilibrio psichico.


Montalcino
Montalcino


Ad Abbadia San Salvatore scopriamo la Bormio toscana. Freddo, pioggia e quasi, quasi scarponcini. Tra un negozio di abbigliamento sportivo e un alimentari c’è il bar sport con la sua insegna: “Cucina casereccia, le ricette della nonna.” Ci si siede, si beve del vino che sa un po’ di tappo e si ordina la pasta fatta in casa. Il tutto servito da un brillante e gentilissimo ragazzo. Seduta ad una tavolo una signora mi garantisce la qualità del posto: “Qui si mangia bene!”. Le persone sono cordiali è quasi un piacere stare tra gli esseri umani.


Abbadia San Salvatore
Abbadia San Salvatore: le tende sono un must per i toscani


Dalle secche colline toscane, a quelle più boschive umbre: benvenuti ad Orvieto, il Paese sotterraneo. Il paesello è molto piccolo, ma sotto ad ogni casa si nascondono grotte e pozzi etruschi. Ogni grotta è di privati; il loro in ingresso, infatti, è quasi sempre possibile solo dall’abitazione stessa. È in queste grotte che si trovano i colombari, stanze un tempo adibite all’allevamento di piccioni. Da qui il piccione all’orvietana. Ad Orvieto scopriamo l’esistenza dell’Orvietan: amaro erboristico del 1603. La cosa interessante è che stato riscoperto da solo 3 anni... E così anche Orvieto sarà ricordata per il suo speciale amaro, che ovviamente io e Jonny abbiamo acquistato.


Duomo Orvieto
Il Duomo di Orvieto


Dopo un’ottima colazione a base di panino alla porchetta ci dirigiamo verso Perugia. Dovete sapere che questa roba della porchetta è molto sentita in Umbria. Io ne ero completamente ignara.
Hotel Umbria: nel cuore di Perugia e le sue 2 stelle sudate e moquette anti parassiti.
Durante una rigenerante pennichella su una panchina in centro, all’ombra degli alberi perugini e un venticello assopente attacco bottone con una solitaria vecchietta: Annamaria. Ha lavorato fino al 2015 per il Vaticano. È stata il braccio destro di Papa Giovanni Paolo II (così ci ha detto...). Da giovane giocava a calcio, cantava e suonava il pianoforte. Ci ha mostrato l’intera Perugia facendo su e giù per le stradine etrusche. Non si è mai fermata un minuto. Ci ha mostrato la casa in cui è nata e cresciuta, le 4 finestrelle in alto: da sinistra la camera dove è nata, la cucina e la stanza dei genitori. Ci ha portato dentro il Duomo... Ci ha raccontato di come il terremoto, fortunatamente, non abbia mai colpito Perugia, ma se si guarda con attenzione due delle colonne portanti del Duomo sono leggermente inclinate. Poi la statua di Papa Leone XIII che prima di diventare Papa fu vescovo di Perugia. Quanto pare era un tipo molto magro. Troppo per i gusti di Annamaria. E poi ancora... L’anello della Madonna e la corona che fu rubata e poi riacquistata. I Santi protettori di Perugia e tutte le viette etrusche. Che mica avevano tutti i mezzi a disposizione che abbiamo noi... Però oggi i ponti crollano, le famiglie muoiono e tutti quegli archi invece stanno su. Poi ci ha abbandonato perché iniziava il Palio di Siena e doveva correre a casa a vederlo. Tifa per il rione della Civetta. Una persona dal cuore grande che rimarrà per sempre nei miei ricordi.


Perugia
Perugia e gli archi etruschi


Infine Montepulciano. Il Nobile di Montepulciano è prodotto con un minimo di 70% di uva Sangiovese e una fermentazione in botte di 24 mesi. Si dice riserva quando la fermentazione è almeno di 3 anni.
Decido di acquistare una bottiglia di Nobile Montepulciano riserva del 2014, perché la storia mia affascina molto. Il 2014 è stato un anno non troppo positivo... Ha piovuto molto e il vino è rimasto, è brutto da dire, “annacquato”. Però si è scoperto che a distanza di 4 anni esso ha cambiato notevolmente sapore, e ha acquistato più carattere. E così come le persone, anche il vino cambia molto negli anni. Ho deciso che aprirò la mia bottiglia tra 4 anni, quando avrò 30 anni... Quando grazie alla pioggia sarò rinata sole... Come il mio riserva.
Montepulciano abbiamo soggiornato in un Podere: Podere Lamberto. Un luogo magico, rigenerante e solitario. Ogni mattina un’ottima colazione vi augura il buongiorno, con delle buonissime torte fatte in casa (dalla proprietaria!). È molto bello stare anche solo seduti sulla panchina all’aperto e osservare il bellissimo paesaggio. Si possono raccogliere le susine e mangiarle. Anche la zona della piscina è strepitosa. Il tutto è molto curato nei minimi dettagli. 


Montepulciano
Montepulciano: un grazioso dettaglio


Per quest'anno niente mare.
Solo vino e persone.
Quelle umane.
Quelle che ti piace ascoltare le loro storie.
Perché hanno sempre qualcosa da insegnarti.







Marta

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