Ci sono diversi tipi di autisti; per esempio, ci sono quelli della pausa sigaretta, che giunti a capolinea, toglietegli tutto, ma non la loro adorata sigaretta; poi ci sono quelli facilmente irritabili, che talvolta corrispondono con quelli razzisti: hanno questa tendenza a risponderti e a guardarti male, soprattutto se sei straniero; ovviamente, ci sono poi i calorosi, quelli che il riscaldamento in inverno non esiste, piuttosto aria condizionata e finestrini aperti; a seguire troviamo il rarissimo caso degli inesperti: in rotonda ci entrano solo quando è il loro turno e ad ogni dosso muore una farfalla, quando scendi dal pullman hai almeno 50 anni in più e ti sei scordata perché l'avevi preso. In controtendenza ci sono poi i piccoli Schumacherini, inspiegabilmente arrivi a destinazione in anticipo, ma a sto giro con 50 anni in meno e il sorriso stampato sulle labbra: sei vivo! Per finire ci sono gli autisti normali, che sono persone normali e come tali ti salutano, sono educati, vanno alla giusta velocità e mantengono la temperatura del pullman.. Pensate un po'? Normale.
Questa breve riflessione giornaliera è scaturita dall'osservazione odierna di una scena al quanto "normale"; un signore Giappo (chissà perché avrà catturato la mia attenzione!) realmente happy, e quando dico happy mi riferisco al fatto che aveva uno splendido sorriso contagioso, ha gentilmente chiesto di poter salire sul pullman all'autista nonostante non avesse il biglietto, perché solo la fermata dopo sarebbe dovuto scendere.. E.. Rullo di tamburi.. L'autista ha accettato!
Sono rimasta colpita da una scena quotidiana di normalità e convivenza civile.
Arigatou.